Gli imprenditori che operano nel mondo della ristorazione e più in generale tutti i lavoratori che operano all'interno del settore alimentare, sono tenuti al rispetto di quanto stabilito dalle normative in tema di sicurezza ed igiene nel contatto con gli alimenti. Solo seguendo le misure e le precauzioni indicate dalla normativa HACCP, nonchè dalla specifica legislazione nazionale e comunitaria, è possibile evitare la contaminazione degli alimenti e, conseguentemente, garantirne la sicurezza. In base ai risultati di diverse analisi, condotte dalle ASL territoriali, è emerso come le contaminazioni interessino una percentuale prossima al 30% dei campioni esaminati.
Oltre a fornire alla clientela un servizio efficiente e un prodotto di qualità, il compito di ogni azienda del comparto alimentare è quello di garantire un elevato livello di sicurezza, certificando i propri prodotti e rendendoli conformi a quanto prescritto dalla normativa vigente.
Tutte le figure coinvolte nel delicato processo di controllo, cioè i responsabili di prevenzione, sicurezza e qualità, sono infatti tenute al massimo rigore nel monitoraggio della produzione, conservazione e distribuzione degli alimenti. Sotto esame anche la correttezza delle procedure, con l'obiettivo di provvedere alla conformità del prodotto finale.
Secondo il Decreto Legislativo 81/2008 si definisce agente chimico ogni genere di prodotto adoperato durante l'orario di lavoro, non necessariamente dannoso per l'operatore. Il rischio chimico, invece, è quello che si genera dall'utilizzo e dalla manipolazione di agenti chimici pericolosi.
Per garantire la qualità, i guanti monouso devono esserne all'altezza.
L'asepsi viene prima di tutto, ma ci sono anche altri fattori da tenere in considerazione nella scelta e nell'acquisto del guanto giusto: le prestazioni in termini di protezione delle mani e di resistenza all'uso, la salvaguardia dell'operatore e, ultimo solo in senso cronologico ma non certo gestionale, il prezzo.
Il nuovo Regolamento UE 2016/425 è la norma aggiornata che individua le modalità per la progettazione e la produzione dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). All'interno del regolamento sono contenute anche le caratteristiche che i DPI devono possedere per essere ritenuti conformi e quindi ottenere la marcatura CE.
Le mani sono il punto di forza dei lavoratori e per i datori di lavoro sono un bene primario, un bene prezioso e importantissimo. Durante ogni mansione sono la parte del corpo più esposta e quindi più a rischio. In effetti si calcola che le lesioni alle mani siano circa un terzo di tutti gli infortuni sul lavoro.
I guanti protezione chimica e il resto dei dispositivi per la protezione individuale, indicati con la sigla Dpi, devono rispettare i criteri di sicurezza previsti dalla normativa vigente in materia di medicina del lavoro.
I guanti monouso devono attenersi a rigidi requisiti di conformità per garantire la sicurezza del lavoratore e dell’azienda. È importante accertarsi che i dispositivi di protezione siano in linea con gli standard europei e con la normativa vigente per evitare sanzioni e rischi maggiori. Ma quali sono i requisiti che devono avere i guanti per essere a norma? Vediamoli insieme!
La risposta a questo interrogativo non è univoca e dipende da molti fattori.
Le norme sui luoghi di lavoro impongono di dotare gli operatori di Dispositivi per la Protezione Individuale adeguati, ma non spiegano la differenza in termini di qualità tra le varie attrezzature, aspetto che riveste un'importanza fondamentale per ottimizzare gli acquisti all'interno dell'azienda, senza sprecare tempo e denaro in prodotti poco funzionali o destinati a durare poco.